Tornano a “grande richiesta“ le circoscrizioni comunali, che erano stata mandate in pensione nel 2010 dalla Finanziaria nazionale per abbattere i costi della politica (la stessa ragione campata per abolire l'importante figura del Difensore Civico di cui ho parlato qui.)
Ce lo fa sapere sia il blog “La lente“ che questo articolo de “Il Gazzettino“ dello scorso 3 febbraio, ci dice che potranno essere reintrodotte, o mantenute, nei quattro comuni capoluogo (Pordenone, Udine, Gorizia e Trieste), già a partire dalle prossime amministrative di primavera. Saranno i Consiglio comunali a deciderlo.
Chi è stato a volerle? Un accordo trasversale da destra a sinistra con alcune eccezioni. Favorevoli Pdl, Udc, Pd e Sa. Contro Lega, gruppo Misto, Idv e Cittadini che hanno definito le circoscrizioni «superflue e costose» ma anche «antistoriche».
Del tema delle circoscrizioni ne aveva trattato Rossana Casadio (Sacile Partecipata e Solidale) che ci diceva come a Pordenone, il sindaco Sergio Bolzonello non le avesse mai volute visto che i costi per mantenerle ammontanto a circa 226.000 Euro l’anno: poco più di 20 Euro a seduta ai consiglieri circoscrizionali (16 componenti per ognuno dei parlamentini !), 515 per l’indennità mensile di Presidente. A fronte di questi costi però i componenti le circoscrizioni lamentano che il budget su cui possono disporre è troppo esiguo. Nasce spontaneo chiedersi: se il Comune deve spendere 225.000 Euro per dar modo ad un gruppo di cittadini di decidere a cosa destinare poche migliaia di Euro (circa 3000 per ogni circoscrizione) ne vale la pena? Quei 225.000 Euro potrebbero sicuramente essere spesi meglio per esigenze concrete dell’intera città!
La conclusione della lettera di Rossana non potrebbe essere più chiara ed è per questo che la voglio riportare: “Noi di SPS aggiungiamo che è proprio uno dei fondamenti della vera “Democrazia Partecipativa” quello di non basarsi su “elezioni” e su “rappresentanza”. La Democrazia Partecipativa ha invece a che fare con ben altri meccanismi che danno a tutti i cittadini la possibilità di partecipare in prima persona alla vita della loro città“.