Riprendo qualche considerazione dalla recente campagna elettorale per le amministrative di Cordenons e, per farlo, ripubblico questo post del 2008 in merito al progetto della città metropolitana con Pordenone, un progetto (si chiamava “conurbamento“) proposto e portato avanti oltre trent'anni fa dall'allora sindaco Franco Vampa (qualcuno dovrebbe studiare meglio la storia cordenonese) e non realizzato più per motivi campanilistici che di altro tipo.
Nell'opuscolo di propaganda elettorale (committente resp. Carlo Mucignat) distribuito alle famiglie nei giorni che hanno precedeuto il ballottaggio, si leggeva la seguente “leggenda metropolitana“:
Cordenons messa in svendita
Il leghista Ongaro ha proposto il nome NAONE per una città che comprende tutti i comuni sul Noncello.
Il leghista Ongaro ha quindi proposto di cancellare Cordenons dalla carta geografica.
Possiamo accettare che un candidato sindaco , e leghista, voglia far “svanire“ la sua citta?
Personalmente penso che tali affermazioni, oltre ad essere intellettualmente errate e, dunque, fuorvianti rispetto a quanto sostenuto dal sindaco Mario Ongaro, denotano pure miopia e scarsa visione strategica da parte di persone che non vogliono (e nei fatti l'hanno dimostrato per cinque anni) la collaborazione con Pordenone. Per tali persone forse ha “più senso“ realizzare il Piano urbano della mobilità o il Piano regolatore in collaborazione con i comuni di Zoppola e San Giorgio della Rinchivelda (facenti parte dell'Aster) piuttosto che con Pordenone!!!
La realtà, invece, è che sarebbe giunta l'ora (anche passata) di attuare questo conurbamento in modo da condividere le scelte amministrative che hanno impatto sui cittadini e sul territorio nel quale questi vivono.
Chiudo il post riportando quanto ha recentemente scritto Giuseppe Ragogna su Il Messaggero Veneto in un commento alla polticia pordenonese: “Neanche Pordenone potrebbe sopportare un'altra ondata di cementificazione, tra l'altro incompatibile con i trend demografici fermi da quarant'anni. Semmai ha bisogno di un piano regolatore che superi i confini della città, per riorganizzare un ambito territoriale più vasto, in grado di attuare delle economie di scala con i comuni di Porcia e di Cordenons, i quali, tra l'altro, costituiscono un'unica area. Le visioni di campanile ormai non portano più da nessuna parte“!