Ricevo e pubblico volentieri un post sul tema del Partito democratico a cura di Gaetato Toro che ringrazio.
“L’atmosfera restituitaci dalle immagini e dai commenti sui congressi di Ds e Margherita è quella, al di là di certi toni trionfalistici, un pò dimessa, incolore, propria di chi, in certe giornate grigie, non attende che la ricomparsa del sole nascosto chissà dove. E’ sicuro, ad ogni modo, che l’eventuale sole che potrà brillare sui Democratici italiani non sarà quello dell’”avvenire”. Fassino e Rutelli hanno convenuto sul rapporto con il Pse: alleati sì, ma non nello stesso partito. Si assume il nome dei progressisti americani, con tutto quel che ne segue: prevalenza dei tratti moderati. Il Pd, nell'atto del suo concepimento, manifesta con evidenza il carattere che i diessini fassiniani hanno fino all’ultimo negato e che ancora negheranno: un partito che abbandona la sinistra, in viaggio verso il centro. E le nuvole non finiscono qui: un Pd con la questione della leadership pronta a scoppiare come una bomba ad orologeria; che sarà diviso tra non poche correnti. Si è letto che le elezioni per l’assemblea costituente saranno su “liste concorrenti”. Come non vedere, dietro questa notizia, la lotta che già si prepara tra Quercia e Margherita per accaparrarsi i posti? Non male come esempio di fiducia tra futuri conviventi“. Gaetano Toro
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