Vogliamo qui ricordare a perenne memoria che verso le 4 e mezza del pomeriggio del 26 aprile 1937, venticinque bombardieri Junkers e Heinkel della Legione Condor, con al comando Wolfram von Richthofen (cugino del "Barone Rosso", scortati da una ventina di caccia Messerschmitt e Fiat, attaccarono la piccola cittadina basca di Guernica. La città, priva di qualunque interesse militare, non era provvista di alcuna difesa. Il bombardamento durò più di tre ore con bombe esplosive ad alto potenziale e bombe incendiarie. La città continuò a bruciare per giorni, e alla fine risultò distrutta per oltre il 70% (vedi foto). Furono uccisi più di 1.650 civili inermi, circa un terzo della popolazione, e altri 889 furono gravemente feriti. Lo shock fece il giro del mondo; il 28 aprile, il New York Times fece conoscere la tragedia al mondo con un articolo di George Steer, che venne subito ripreso e tradotto dal L'Humanité. Pablo Picasso rappresentò l'orrore nel suo quadro Guernica. Il parlamento tedesco ha presentato scuse formali per il bombardamento di Guernica il 24 aprile 1999.
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